Presidente e segretario generale della Camera hanno accolto la presidente della Bce, a Firenze per il board della Banca centrale europea. A Lagarde anche un panettone artigianale che aveva detto di desiderare

Giuseppe Salvini, Christine Lagarde, Massimo Manetti

La presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, è stata accolta il 30 ottobre dal presidente della Camera di commercio Massimo Manetti e dal segretario generale Giuseppe Salvini al suo ingresso presso la monumentale ottocentesca ex Borsa Valori dell’Ente camerale, luogo simbolico dove si è tenuta la conferenza stampa finale del board della Bce, il principale organo decisionale della Banca centrale europea composto dai sei membri del comitato esecutivo e dai governatori delle banche centrali nazionali dell'area euro che si è riunito nel capoluogo toscano.

Manetti e Salvini hanno omaggiato Lagarde di una copia in argento del fiorino, antica moneta, e di un panettone artigianale, preparato appositamente da un pasticcere del Mercato Centrale di San Lorenzo per la presidente, che al suo arrivo a Firenze aveva espresso il desiderio di portare a casa un panettone, temendo di non trovarlo visto che si tratta di un dolce natalizio. “Non è mai troppo presto per le delizie dei nostri artigiani, ci sono tante tipiche squisitezze locali che ci promettiamo di far assaggiare alla presidente se vorrà farci l’onore di una ulteriore prossima visita - ha scherzato il presidente Manetti - Il fiorino è un antenato dell’euro e quindi anche dell’euro digitale di cui il board di Bce ha discusso qui a Firenze. Fu coniato a Firenze e a partire dalla metà del XIII secolo si diffuse il tutto il mondo”.

Un fiorino è stato consegnato da Manetti anche al governatore di Banca d’Italia Fabio Panetta. “Fare omaggio del fiorino alla presidente della Bce e al governatore è un modo per riconoscere e ribadire l’importanza della valuta come essenziale strumento di scambio – ha detto il segretario generale Salvini -. Chiediamo all’Europa di affrontare con decisione la guerra dei dazi che penalizza territori produttivi come quello fiorentino, fortemente vocato all’export, terza provincia italiana per vendite all’estero, grazie alla qualità delle sue produzioni. Come Camera di commercio stiamo attuando tutte le misure per permettere alle nostre aziende di affrontare questa criticità”.

A tal proposito, Manetti e Salvini hanno spiegato che la Camera di commercio di Firenze, la più antica d’Italia e nel mondo terza solo a Marsiglia e Bruges, fu fondata nel 1770 da quell’illuminato Granduca di Toscana Pietro Leopoldo a cui si deve, non solo il fatto di essere stato il primo sovrano ad abolire la pena di morte nel mondo, ma anche di aver cancellato i dazi tra i comuni toscani e introdotto la libertà di scambio delle merci, tracciando così quella rotta che nei secoli successivi portò alla nascita degli Stati moderni e poi della stessa Comunità Europea. “Sì ai principi di libero movimento, ispiratori del fondatore della Camera Granduca Leopoldo così come dei padri dell’Unione Europea, no ai dazi che penalizzano la qualità”.

Camera News n.19/2025 (1 - 15 novembre)

 

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